CHE COSA È SUCCESSO IN PIAZZA SAN CARLO A TORINO - Commento a Il Post


Perdonate la metafora ardita, ma non posso far a meno di collegare ciò che è successo ieri sera in piazza San Carlo della mia Torino con una scena a cui ho assistito stamattina sul balcone.

Ieri i tifosi che si erano radunati in piazza per seguire la finale di Champions League, hanno iniziato a scappare improvvisamente dopo un falso allarme (forse allo scoppio di petardi o forse al grido "bomba"), provocando una violenta ressa a causa della quale sono rimaste ferite centinaia di persone (di cui sette gravi a causa dello schiacciamento del torace e/o del trauma cranico).

Credo che questo sia l'effetto ultimo che il terrorismo vuole ottenere: causare nelle persone un costante livello di allerta, tale da provocare reazioni di panico incontrollabili ad un potenziale segnale di pericolo. 

Nel video si vede bene come il terrore si propaghi velocemente da una persona all'altra, semplicemente vedendo la reazione spaventata di chi sta di fronte.
E così, in un naturale ed automatico tentativo di mettere in salvo se stessi, gli altri non esistono più e scappando si calpesta chi è caduto, primi fra tutti purtroppo i bambini e chi è fisicamente più debole.


Stamane ho visto un ragno catturare un'ape. Si tratta di un ragno granchio: si nasconde in un fiore, di cui prende il colore, aspetta che la preda si avvicini per nutrirsi e la cattura. 

La considerazione che mi vien da fare è che, benchè ci fosse un'ape morta e già mangiata dal ragno proprio lì vicino al fiore, quest'altra ape si è avvicinata cadendo nella trappola.
La psicologia dell'essere umano invece è molto più complessa di quella di un insetto - ovviamente - e l'emozione della paura che tutti siamo in grado di provare perchè prodotta dal nostro cervello, ci ha protetti da tanti pericoli e ci ha permesso di arrivare fino a qui nella nostra evoluzione.


C'è anche il retro della medaglia però: la paura può diventare patologica nel momento in cui è più o meno costante e non è attivata da un pericolo reale e attuale.
Allora non è più quella paura funzionale che ci preserva dai pericoli, ma diventa ansia e stress che nel tempo danneggiano la nostra mente e il nostro corpo e condizionanano negativamente la nostra qualità di vita.

Ansia e stress alimentati anche dai massmedia che propongono e ripropongono video, foto, talk show, ecc. su ciascun attentato, favorendo l'immedesimazione nelle vittime e provocando sentimenti negativi nello spettatore che perdurano nel tempo.

E questa parte della psicologia umana purtroppo i terroristi la conoscono bene e se ne servono.
Mentre le api continueranno a godersi i fiori, nonostante alcune, per una legge di natura, vengano catturate dai ragni granchio; tante persone invece rischiano di rinunciare ai concerti, ai viaggi e alle feste in piazza a causa di questa forma di terrorismo che, conoscendo purtroppo il funzionamento della mente umana, non ha bisogno di catturare e mangiare proprio te, ma tiene tutti i fiori per sè solo mostrando tante e tante volte la scena di quel tuo simile catturato e mangiato, affinchè si fissi nella tua mente e diventi quella la rete del ragno da cui è quasi impossibile liberarsi.

Il "quasi" è importante: la psicologia la conosciamo anche noi però e abbiamo più di un centinaio di anni di ricerca scientifica dalla nostra parte.

Link all'articolo de Il Post

Per sapere chi sono, seguire il blog o contattarmi, selezionare le varie opzioni nel menù in alto (a partire dalla home page).

Nessun commento: