NUOTARE IN UN MARE... DI PLASTICA



In questo video della Bbc si vede il tuffatore Rich Horner che filma se stesso mentre nuota attraverso la plastica, intorno all'isola di Nusa Penida vicino a Bali in Indonesia.

Già nel 2017 fu dichiarata ''un'emergenza spazzatura'' in alcune spiagge di Bali proprio perchè le isole erano sempre più invase dalla plastica.

Rich ha vissuto in un'isola vicina per 5 anni e ha dichiarato di non aver mai visto prima rifiuti nel mare in queste quantità.

Ecco una foto di quest'isola meravigliosa.


Davvero vogliamo nuotare in un mare di spazzatura?
Davvero vogliamo bere acqua con microparticelle di plastica?

Ogni anno in mare finiscono in media 8 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica: sono soprattutto le nostre bottigliette d’acqua, i bicchieri e le stoviglie usa e getta, gli imballaggi e la microplastica prodotta dai rifiuti che si decompongono in mare.

Questo enorme accumulo di plastica crea negli oceani delle vere e proprie discariche di plastica.
La più grande si trova nel Pacifico e ha una superficie più estesa di quella degli Stati Uniti.
Vi sembra incredibile?

Pensiamo a quanta plastica usiamo ogni giorno e a quanta ne gettiamo nella spazzatura indifferenziata.
A livello globale, solo il 14% di questa plastica viene adeguatamente riciclata.

 

Purtroppo non solo l’Oceano, anche il nostro Mediterraneo, è invaso dalla plastica!

Comunque non importa dove viviamo, ogni respiro ci collega al mare.
Gli oceani producono gran parte dell’ossigeno sulla Terra. Regolano il clima e il meteo, generano le nuvole e quindi la pioggia.
E danno una casa all’80% delle forme di vita del Pianeta.
Noi non possiamo vivere senza oceani.

15mila scienziati hanno lanciato un sos, quello che è stato definito un avvertimento alla razza umana: se non fermiamo l’inquinamento, la Terra è condannata.

I fatti sono terrificanti: animali e piante si stanno estinguendo mille volte più velocemente del ritmo naturale.  Il 90% della Grande Barriera Corallina è morto o sta morendo.
Gli oceani sono così pieni di plastica che i pesci ne sono diventati dipendenti, come da una droga.


Ma gli esperti ci danno anche una speranza.
Mettere sotto tutela il 50% del Pianeta permetterebbe alla natura di rigenerarsi.
Ma purtroppo quasi nessuno, oggi, è consapevole della gravità della crisi.

Occorre che la consapevolezza nelle persone aumenti tanto da far comprendere ai Governi che lavorare tutti insieme per preservare il nostro Pianeta dev'essere una priorità.

E andrebbero anche sostenuti tutti i nuovi progetti per ridurre l'inquinamento ambientale.
C'è chi sta sviluppando per esempio imballaggi per alimenti completamente ecologici.
Un esempio: Ooho - così l'hanno chiamata - è una sfera, ricavata dalle alghe marine, che può esser riempita con qualsiasi bevanda. E' commestibile e biodegradabile.
Anche come consumatori - nelle nostre scelte di acquisto e nella nostra volontà di riciclare - possiamo fare la differenza.

Petizione Greenpeace: Salva il mare dalla plastica
Petizione Avaaz: Salvate gli oceani
Progetto Ooho

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