Toccante questa storia accaduta in Brasile: un cane non ha voluto allontanarsi dalla porta dell'ospedale dov'era entrato il suo umano quattro mesi prima, restando lì ad attenderlo.
Il signore, rimasto senza fissa dimora, viveva con il suo inseparabile amico a quattro zampe.
Egli era giunto al pronto soccorso in fin di vita e purtroppo poco dopo è deceduto.
Gli operatori sanitari si sono presi cura del suo cane e l'hanno portato ad un rifugio da cui però lui è scappato subito per raggiungere l'ospedale e piazzarsi nuovamente davanti alla porta ad aspettare.
Questo stesso sguardo nella foto lo riconosciamo anche nei nostri conspecifici umani: in chi spaventato, non vuole perdere la speranza, ma è stremato dall'attesa.
L'area del cervello dove hanno origine le emozioni di base - quali per esempio la tristezza e la paura - è infatti la stessa negli esseri umani e negli altri mammiferi non umani.
L'area cerebrale deputata alla produzione della parola e quella che ci permette di comprendere quanto detto sono invece ovviamente presenti soltanto nel cervello umano e quindi sarà difficile convincere questo sfortunato cagnolino che il suo amico sapiens non tornerà più.
Qui l'articolo de La Stampa
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