Ora il Ministro della Salute Lorenzin dichiara che, siccome la campagna pubblicitaria sul ''fertility day'' non è piaciuta all'opinione pubblica, ne farà preparare un'altra.
Innanzitutto prendiamo atto di come viene sprecato il denaro dei cittadini (meglio non pensare a quanto costerà realizzare questi volantini).
Chiediamoci poi: davvero ci sarà in Italia una donna che non sa che una volta arrivata la menopausa, non si può più procreare naturalmente?
Tutte le donne che desiderano un figlio non sono già abbastanza ossessionate dalla società che ricorda loro la durata del ciclo biologico, tanto da doverlo ulteriormente sottolineare attraverso una clessidra?
Tante coppie non decidono di rimandare o di rinunciare ad avere un figlio perché consapevoli di non potergli dare un futuro?
Meglio mettere al mondo bambini senza chiedersi nulla?
Procreare dev'essere una scelta responsabile! Stiamo parlando di nuove vite umane!
Procreare dev'essere una scelta responsabile! Stiamo parlando di nuove vite umane!
Con umiltà, proviamo a dare dei consigli al Ministro che arrivano da chi, come tanti colleghi, si occupa di educazione sessuale e di sostegno alla genitorialità da anni.
Ogni 5 minuti in Italia viene effettuata un'interruzione volontaria di gravidanza.
Forse occorrerebbe informare donne e uomini su quali siano i sistemi contraccettivi e su come vadano utilizzati per essere efficaci (incredibile, ma vero: anche tra gli adulti c'è ancora tanta confusione su questo).
Le malattie sessualmente trasmissibili sono sempre più diffuse (è tornata anche la sifilide).
Forse sarebbe meglio spiegare a tutti che il preservativo è l'unico strumento che protegge dal contagio.
Tanti adulti si sentono smarriti una volta diventati genitori, spesso perché sono completamente soli (in molti casi non esiste più il sostegno di un tempo da parte delle famiglie d'origine).
Tanti altri fanno figli per i più svariati motivi (troppi per elencarli), tranne che per assumersi poi la responsabilità e l'onere di fare i genitori.
Il Ministro sarebbe felice di sapere di essere stata concepita dai suoi genitori solo perché avevano l'età giusta e si sentivano in dovere di dare un contributo al tasso di natalità (e se poi fossero andati a viver per strada perché senza lavoro e senza aiuti e lei non avesse potuto studiare, ma avesse trascorso l'adolescenza tra una casa famiglia e un'altra, pazienza)?
Occorrerebbe allora informare per una genitorialità consapevole di modo che sia una scelta ben ponderata.
Inoltre sarebbe indispensabile investire di più sul sostegno ai genitori che chiedono aiuto (che sono davvero tanti).
E poi il tema della genitorialità è così delicato e intimo e non solo ci sono persone che non possono procreare, ma anche persone che scelgono di non farlo per tutta una serie di ragioni molto personali.
Dunque non si può chiedere a nessuno, a parer mio, di metter al modo figli per ragioni di Stato, ossia per tirar su il tasso di natalità.
Per quanto ovviamente il fatto che gli anziani superino in numero i giovani possa esser un problema per lo Stato che si dovrebbe occupare dell'assistenza.
Ma se anche i giovani fossero di più, ma tutti disoccupati e gli anziani fossero meno, ma tutti invecchiati male (senza esser informati su come fare prevenzione e mantenersi sani più a lungo), cosa cambierebbe?
E' sul lavoro e sulla prevenzione sanitaria che occorrerebbe intervenire nel nostro Paese!
Questa generazione di politici - ancor meglio di quelle che l'hanno preceduta - è diventata specialista in chiacchere. Li senti urlare nei talk show frasi a effetto che cercano la condivisione emotiva del pubblico, ma molto molto raramente qualcuno fa una proposta concreta. Eppure la maggioranza di noi continua a cascarci e a votare sempre lo stesso stereotipo di politico.
Perché i Ministri, prima di investire il denaro dei cittadini in costose campagne di sensibilizzazione, non chiedono a chi lavora quotidianamente nei diversi ambiti, su cosa sarebbe importante informare ?
Si eviterebbero scivoloni irrispettosi e di pessimo gusto come questi.
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