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UNA GOCCIA NELL'OCEANO... DI PLASTICA


Voglio iniziare questo post con una citazione importante.
Sempre più spesso infatti sento dire: è inutile che io mi attivi per le cause in cui credo, tanto potrei fare così poco che non ci sarebbe nessun cambiamento.

“Qualsiasi cosa tu faccia potrebbe non fare alcuna differenza, ma è molto importante che tu la faccia”.
                                                                                    Mahatma Gandhi

Dare il proprio minuscolo contributo invece potrebbe proprio cambiare le cose, così come non ci sarebbe il mare se migliaia di miliardi di metri cubi d'acqua non confluissero a costituire i diversi oceani.
E proprio di mare voglio scrivere, dando un nuovo suggerimento all'azione.

Da oggi è attivo, anche quest'anno, Plastic Radar: il numero whatsapp di Greenpeace per segnalare la presenza di rifiuti in plastica che inquinano spiagge, mari, fondali, fiumi e laghi.

Perché segnalare la plastica?
Per partecipare ad una grande indagine collettiva che farà emergere quali sono i rifiuti più presenti e ci permetterà di mettere con le spalle al muro le aziende che continuano ad inondare le nostre vite e il nostro Pianeta con inutili tonnellate di plastica usa-e-getta, spesso senza darci alternative.

I risultati raccolti da Geenpeace nel 2018 sono i seguenti.
Delle quasi 6800 segnalazioni valide (inviate da oltre 3000 persone), il 91% riguardava rifiuti in plastica usa e getta: oggetti progettati per un utilizzo che va da pochi secondi ad alcuni minuti, in gran parte bottiglie per l’acqua minerale e bevande (25%).
A seguire: confezioni per alimenti (circa il 10%), frammenti (6%), sacchetti di plastica (4%), bicchieri, flaconi di detersivi, tappi e reti (tutti al 3%) e contenitori industriali, flaconi di saponi e contenitori in polistirolo (tutti al 2%).
Per i rifiuti in cui era riconoscibile l’azienda produttrice, sono stati segnalati in gran parte i marchi San Benedetto Group, Coca-Cola Company e Nestlé.
Dobbiamo chiedere a queste aziende di ridurre la produzione di plastica e investire in sistemi di consegna alternativi.

Sarà importante raccogliere nuovi dati anche quest'anno per monitorare la situazione nel tempo e ciascuno di noi può partecipare inviando segnalazioni.
Sarà sufficiente scattare una foto al rifiuto prima di raccoglierlo per gettarlo ed inviarla via whatsapp al numero +39 342 37 11 267 di Greenpeace.
A questo link tutte le informazioni dettagliate.

Da una ricerca riportata dal Parlamento Europeo emerge che entro 2050 il peso delle plastiche presenti nei mari sarà superiore a quello dei pesci.

Le conseguenze della presenza di così alte concentrazioni di plastica nelle acque del nostro pianeta sono già ben visibili ora e riassunte in questa chiara infografica pubblicata sul portale del Parlamento Europeo.


Tra le conseguenze, come si legge, c'è un importante contributo all'aumento di CO2.
L'aumento di anidride carbonica - ha spiegato il segretario generale dell'Organizzazione Mondiale della Meteorologia (Wmo) in un'intervista del 2017 - "porterà a una "iniezione" di calore, una grande quantità di calore come non c'è paragone da molte migliaia di anni - almeno 10.000. Probabilmente non c'è consapevolezza di ciò che sta accadendo: dobbiamo aspettarci cambiamenti climatici molto rapidi".

Inoltre l'impatto sulla salute umana credo che sia percepibile anche se ancora necessariamente in fase di studio.
L'aumento dei casi di tumore è riportato da tutte le testate giornalistiche che si occupano di sanità. E sappiamo che sicuramente la variabile alimentazione e quella ambientale concorrono all'eziologia cancerogena in tutti i tipi di tumore.

Forse è giunta l'ora di agire in prevenzione e sulle cause di ciò che ci affligge - tema principale di questo blog - e non sempre e solo sulle conseguenze che spesso, tra l'altro, si considerano erroneamente inevitabili.

Concludo forse con la più celebre citazione di Maria Teresa di Calcutta che ci ricorda - attraverso la metafora del mare - quanto il contributo di ciascuno sia importante.

"Sappiamo bene che ciò che facciamo non è che una goccia nell’oceano.
Ma se questa goccia non ci fosse, all’oceano mancherebbe"
.

Sito web di Greenpeace dedicato all'iniziativa Plastic Radar
Intervista al segretario Wmo
Dati del Parlamento Europeo

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