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SI UCCIDE 31ENNE DOPO VIDEO HOT MANDATO IN RETE - Commento



Non dimentichiamoci mai che dietro ad una fotografia o a un video, postati in internet, ci sono le persone!

Tiziana, dopo aver subito per mesi allusioni e prese in giro da parte di chi la riconosceva a causa della notorietà data da un video di un incontro sessuale, reso pubblico senza il suo consenso, dopo aver dovuto lasciare il lavoro e dopo aver dovuto cambiare il proprio cognome per non essere rintracciata, si è tolta la vita per spegnere con essa dolore e vergogna che erano divenuti insopportabili.
 
Era il 2016 e si iniziò a parlare di revenge porn (la condivisione di immagini o video a contenuto sessuale esplicito, senza il consenso della persona ripresa), una forma di cyberbullismo (quando si utilizza la comunicazione elettronica per umiliare una persona).

Siamo tutti responsabili, in quanto fruitori dei social network, ogni volta che commentiamo con insulti, ogni volta che condividiamo post con un'origine privata, ogni volta che non segnaliamo contenuti che non rispettano le regole esplicitate da ciascun servizio di social network.

Purtroppo chi sceglie di condividere post senza consenso spesso non si rende conto che, una volta inviati, i video e le foto possono vagare per la rete in modo incontrollabile col rischio di diventare virali (anche se inizialmente postati in privato). 
In altri casi lo fa volutamente e le vittime attualmente non sono abbastanza tutelate dai sistemi di controllo dei social network (perché purtroppo spesso impiegano troppo tempo ad oscurare i post). 
Un buon modo per tutelarsi potrebbe essere: ciò che avviene tra due adulti consenzienti - registrato o meno - rimane proprietà esclusiva della coppia.

Lascerei perdere i giudizi morali - e ne ho letti molti a commento della notizia - anche perché stiamo parlando appunto di una persona reale che proprio per via degli insulti ricevuti si è tolta la vita. 
Da ciò che ho letto, è vero che lei aveva condiviso i video, ma in privato (e questo è un dettaglio determinante). Sono poi gli altri che li hanno girati e via via sono diventati virali, tanto addirittura da spingere alcune persone a cercarla sotto casa e al lavoro per insultarla e perseguitarla
Sono certa che questo vada ben oltre ''l'andarsela a cercare'' (uno dei commenti più frequenti alla notizia). Indubbiamente è stata ingenua, ma altrettanto indubbiamente, chi ha condiviso senza consenso, ha commesso un illecito e ha contribuito a distruggere una vita.

Dobbiamo prendere atto che centinaia di migliaia di Italiani hanno dedicato pagine e video alla parodia dei video originali riportando nome e cognome (mezzo milione di pagine web e 146.000 video riusciamo a immaginare quanti siano?!?), hanno creato e venduto gadget facendo lucro per sé, hanno aspettato Tiziana sotto casa e al lavoro per insultarla. Alcune prese in giro sono state registrate anche da Vip

Dopo aver letto i commenti alla notizia, mi indigno anche perché era una donna e quindi automaticamente una prostituta, mentre gli uomini che l'hanno coinvolta erano virili. E tutti quelli che han visto i video volevano solo comprendere (e non goderne)... come no. E quelli che han condiviso, l'han fatto senza pensare (con una superficialità non voluta). Non credo che invece nessuno di loro vada giustificato!
Era evidente, dato che vi era il nome e cognome, che non si trattasse di una pornodiva o di un altro personaggio mediatico; dunque la presa in giro non faceva parte del solito business di cui tutti sono consapevoli e consenzienti per via del lauto guadagno.
Si trattava di video condivisi in privato e nessuno li ha segnalati; nessuno ha riflettuto prima di cliccare 'condividi'.
Sono stati tutti complici

La violenza psicologica a volte può esser più devastante e letale delle botte
 
Farò una considerazione forte, ma ci credo: è inutile che ci scandalizziamo per la lapidazione delle donne adultere nei Paesi in cui è prevista per legge, se poi facciamo la stessa cosa senza neanche avere il coraggio di mostrare la mano e la faccia.
Penso si sia trattata di una lapidazione vera e propria, fatta da tante mani, spesso vigliaccamente senza volto

Dato il mio mestiere, conosco bene la depressione e mi arrabbio tantissimo quando sento persone permettersi di giudicare chi si toglie la vita.
Il dolore mentale che prova una persona che arriva a compiere un gesto contro-natura di tale gravità, è così intenso che loro probabilmente neanche riescono ad immaginarselo.
Dovrebbero limitarsi a tacere per rispetto

Ed essere cattolici - giustificazione portata da molti dopo le critiche ricevute ai loro giudizi pesanti e frettolosi - non c'entra nulla (semmai Gesù ha insegnato a tutti attraverso l'esempio - e direi cattolici e non - l'amore, la tolleranza, il perdono, il rispetto).
Essere pronti a giudicare pensando di esser migliori (di una ''vacca'', questo il termine utilizzato pubblicamente dal gentiluomo Francesco Capozza con un incarico istituzionale), invece sì.
Pardon per la schiettezza delle mie parole, ma ogni tanto mi irrita il fatto che in Italia ci sia ancora tanta ignoranza e siano ancora in pochi a reagire.  

Sinceramente mi ha lasciato esterrefatta e credo che nessuno si meriti un trattamento simile, tantomeno una ragazza che ha solo peccato di ingenuità condividendo in privato i suoi comportamenti sessuali. 
Mi dispiace tanto per lei.
Ci vorrebbe un bel esame di coscienza per tutti noi che stiamo sui social network; ne sono convinta. Nascosti dietro un nickname, molti tirano fuori il peggio di sé.
Non solo non andava giudicata e derisa, ma andava aiutata! E lei aveva chiesto aiuto: c'erano stati due tentati suicidi prima.

Leggendo delle dichiarazioni rilasciate dalla madre e su cui gli inquirenti stanno indagando, ho capito che deve aver dato fiducia a delle persone che poi si sono approfittate di lei e probabilmente lo ha fatto in nome di un amore, quello per il fidanzato, che però era un amore tossico.

Dalle informazioni divulgate da giornali e telegiornali, pare infatti che Tiziana fosse stata plagiata dal compagno. Fu lui a chiederle di avere rapporti con altri e di videoregistrarsi di modo poi da poter lui vedere e rivedere i video. Lei accondiscese e consegnò a lui i video. Poi fu sconvolta nel vederli girare in rete.
Ho sentito dire in televisione dal collega Morelli che non si tratta di plagio. Spero che il suo giudizio sia stato condizionato dai tempi televisivi.
Perché credo che questa ipotesi non dovrebbe stupire uno Psicoterapeuta: alcuni pazienti che ho seguito sono stati vittime del plagio e alcuni si sono sottoposti a pratiche sessuali che non davano loro piacere solo per avere in cambio un po' di amore (che poi amore non è). Purtroppo accade a molti di noi; molti più di quelli che pensiamo.

Un argomento a favore del fatto poi che le cose siano andate proprio così è che, se la ragazza si fosse riconosciuta in questi comportamenti sessuali, avrebbe fatto come molte altre dello showbiz e ne avrebbe approfittato per diventare ricca e famosa.
E invece è rimasta, a causa della malafede di alcuni e della complicità di molti, incastrata in un ruolo che lei non sentiva suo e col tempo questo è diventato troppo doloroso da sopportare.

Prendo a prestito una frase di Arthur Schopenhauer: “Chi si attende che nel mondo i diavoli vadano in giro con le corna e i buffoni con i campanelli, ne diventerà sempre preda e lo zimbello”. 
E aggiungo che purtroppo può capitare che anche la persona che dice di amarti, nasconda le corna del diavolo.

L'errore più grave e ingiustificabile resta comunque quello di aver reso i video pubblici senza il consenso della persona! Già questo principio vale per i contenuti prodotti da chiunque di noi per cui vale la legge sul diritto d'autore. In questo caso, a questo si aggiunge la lesione del diritto all'immagine e alla riservatezza. Insomma, se chi aveva in mano i video, avesse rispettato la legge, nulla sarebbe successo. Probabilmente in questo caso avrà pensato che tanto non sarebbe stato scoperto.
Ecco perché anche su questo, a mio parere, sarebbe indispensabile fare dei seminari informativi nelle scuole. Bastano due ore per sapere cosa impone la legge. E invece constato amaramente che spesso i ragazzini pensano che internet sia un mondo a parte, senza regole; e che se non vuoi più che la tua foto compaia, basta che la cancelli dal tuo account. E loro sono gli adulti di domani

Occorre che il Legislatore si sbrighi a rendere la legge sulla privacy pienamente adeguata anche ad internet.
Dopo l'accaduto qualcosa è stato fatto: si è discusso di diritto all'oblio (il giusto interesse di ogni persona a non restare indeterminatamente esposta ai danni ulteriori che arreca al suo onore e alla sua reputazione la reiterata pubblicazione di una notizia; definizione della Corte di Cassazione) ed è stata elaborata una procedura investigativa molto efficace - chiamata Metodo Cantone dal cognome della vittima, in suo onore - che permette l'identificazione degli utenti del web complici nei casi di revenge porn.
Resta imprescindibile comunque a mio parere elaborare dei corsi per spiegare agli Italiani i rischi che si corrono nel web.
Mi sembra evidente che siano in troppi ad utilizzare questo potente strumento con leggerezza. Ed anche tanti bambini navigano in rete, spesso attraverso gli smartphone e non sempre purtroppo con la supervisione dei genitori.

Speriamo comunque che i responsabili di questa triste vicenda - l'ex fidanzato Sergio Di Palo e i suoi cinque amici - vengano puniti secondo la legge affinché in futuro le persone ci pensino prima di scegliere di approfittarsi dei sentimenti degli altri. E la morte di Tiziana non sia avvenuta invano. 
Purtroppo il primo processo si chiuse con un'archiviazione per mancanza di prove. Poi però il caso è stato riaperto perchè sembra che siano state trovate delle anomalie nei device di proprietà della ragazza e perchè non fu effettuata l'autopsia.
 
Dedico a Tiziana - persona vera - questa canzone di Frankie Hi-Nrg Mc che si rivolge a chi sceglie invece di indossare maschere di ipocrisia, pratica la competizione come annientamento dell'altro e si vota al dio denaro.


L'articolo su Il Messaggero si può leggere qui
L'articolo che riporta gli insulti del vice Corecom Marche si può leggere qui

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